La rete di rilevamento dei dati apistici ambientali di Aspromiele avviata a fine 2019, conta oggi un ampliamento dei punti di rilevamento, nuovi strumenti e nuovi sensori utilizzati. Fondamentale l’utilizzo nel dialogo con istituzioni, enti di ricerca e assicurazioni. Ma ancora di più la partecipazione associativa di numerosi apicoltori che hanno investito nell’acquisto di questi strumenti, condividendo i dati nel rispetto della privacy, e già oggi possono vedere degli importanti risultati
I dispositivi di monitoraggio a distanza degli alveari (bilance) sono diventati uno strumento molto importante nella gestione apistica. Non possono certo sostituire le conoscenze e le capacità professionali dell’apicoltore (unica figura professionale che assicura l’allevamento e la sopravvivenza delle api) ma possono fornire dati utili e tempestivi per la conduzione delle api. Soprattutto oggi nelle situazioni sempre più frequenti di raccolti scarsi o di necessità di nutrizioni, questa innovativa modalità
di osservazione e monitoraggio permette di effettuare un’apicoltura di precisione ottimizzando spostamenti e visite in apiario al momento giusto e con il carico appropriato del mezzo di trasporto secondo sviluppi e necessità dell’apiario da visitare.
Specifiche tecniche dei diversi tipi di sistemi di rilevamento a distanza
Lo strumento base utilizzato è la bilancia con sensori di alta precisione e certificati nella misurazione del peso, della temperatura e umidità esterna, pressione atmosferica, coordinate GPS (latitudine, longitudine, altitudine), batteria e pannello solare. Oggi sono disponibili anche bilance che possono pesare insieme sino a cinque alveari. Inoltre sono state realizzate centraline che oltre ai suddetti parametri, rilevano anche dati di piovosità, vento, temperatura interna dell’alveare,
del terreno, anidride carbonica e ozono ambientale.
Insomma delle centraline meteo complete con un’attenzione particolare a tutti i fattori che possono influenzare la produzione di miele. Inoltre si è iniziato a utilizzare anche strumenti per indagare l’attività microbiologica nei terreni dove gli alberi di robinia o altri vegetali d’interesse apistico affondano le proprie radici.
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