Dolce dormire: sonno e memoria nelle api – Novità dalla ricerca

di Maria Bortot

Dormono i vertici dei monti
e i baratri,
le balze e le forre;
e le creature della terra bruna,
e le fiere che ai monti s’acquattano,
e gli sciami,
e i cetacei nel fondo del mare
lucente.
Dormono le famiglie degli uccelli
fermo palpito d’ali.

Notturno, Alcmane VII a.C. circa

Sono distesa nel mio letto, mi giro su un fianco e fisso disperata la sveglia che segna l’inesorabile conta dei secondi. Sono le 3 di notte, è estate e fa molto caldo. Fuori in strada gli operai stendono colate di asfalto. Il rumore e l’afa sono insopportabili, stanotte non chiuderò occhio.

A tutti noi è capitato, almeno una volta, di non riuscire a dormire e di passare una lunga notte insonne. E mentre il giorno successivo cerchiamo di raggiungere la fine di quella che di certo sembra un’eterna giornata, ci accorgiamo che aumentano i nostri errori, abbiamo difficoltà a ricordare cosa abbiamo imparato il giorno precedente, ci sentiamo più irritati e stanchi.

Insomma, abbiamo davvero bisogno di una buona dormita per funzionare bene!

Ecco che stiamo provando sulla nostra pelle perché il sonno è così importante. Nonostante non ci sia una spiegazione univoca e un ruolo del sonno ben definito, diversi studi hanno sottolineato la sua importanza nel mantenimento dell’equilibrio fisico, emotivo e cognitivo della nostra e altre specie.

D’altronde anche il detto popolare “Non si dorme per dormire, si dorme per poter agire” ci fa intendere che il sonno sia importantissimo per farci funzionare correttamente.

Un buon sonno ristoratore, infatti, permette il funzionamento di quelle che vengono definite funzioni cognitive superiori, cioè della nostra capacità di pianificare, di prendere delle decisioni, concentrarci e di mettere a punto un ragionamento logico.

Se dormiamo bene e un numero di ore adeguate siamo in generale anche meno irritabili, stressati, tristi o in ansia. Il sonno, infatti, regola anche le emozioni, ve n’eravate accorti?

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