L’apicoltura come un film… ma quale?? – Apicoltura d’Italia

di Antonio Carrelli

Fino a qualche anno fa vivevamo l’apicoltura come un film di avventura: pur non sapendo cosa si nascondesse dietro l’angolo, si riusciva ad andare avanti, e sempre con grande voglia e sorriso pronti a venire fuori da situazioni difficili, e anche da quelle catastrofiche. Oggi, invece, sembra di stare in un film drammatico!

Ho appena assunto un nuovo ragazzo, per i classici lavori di stagione o meglio di fine stagione visto che siamo quasi a luglio e di apicoltura ne ho fatta davvero poca a causa delle continue piogge!!

Ore 6:00: siamo in viaggio verso un apiario, per togliere quel poco di miele che troveremo, e chiedo a Carmine, il nuovo operaio, le sue impressioni su questo lavoro; lui in modo pittoresco: “bello, avvincente, duro, fantastico e con queste tute da astronauta poi, sembra di stare in un film!!”.

Già!! Ma che genere di FILM???

Sembra di stare in un film drammatico, anzi catastrofico con pure tratti grotteschi. Con una trama ripetitiva che, come in un Disaster Movie, ci sbatte in faccia un clima che non ci dà tregua, un mercato e una inflazione che puniscono tutti (sia produttori
che consumatori), bandi ACA 18 che alcune Regioni hanno reso poco fruibili, sostegni e ristori irrisori da parte dello Stato, una Pubblica amministrazione che emana norme soffocanti senza tenere conto delle reali esigenze aziendali e nemmeno di sè stessa, visto che sarà la stessa Pubblica amministrazione che dovrà
poi gestire il lavoro in più che tali norme soffocanti causano.

Poi mettici pure che se fai nomadismo sei tenuto a posizionare il tuo apiario a una certa distanza da un altro apicoltore, che in certe Regioni non ci puoi entrare perché non allevi la giusta ape e infine, beffa delle beffe, mi sento pure rinfacciare che la riduzione dei pronubi sarebbe dovuta all’alta densità di api in taluni areali, e quindi è colpa del professionista!!

Ore 10:45: sono col camion in sosta, all’ombra di un solitario eucalipto, per mangiare il meritato panino, e mi chiamano dalla redazione di l’apis, per chiedermi un nuovo articolo.

Rispondo: grazie per la considerazione e stima, ma al momento ho la testa vuota come i miei melari.

Se ti è piaciuta l’anteprima dell’articolo, abbonati per ricevere l’apis a casa!