Formazione di sciami artificiali e allevamento di regine – Primi passi per… non ronzare a vuoto

di Veronica Maio

Oggi vi parlerò di come creo nuovi nuclei di api.

Il periodo prescelto è quello che precede la fioritura dei tigli e dei castagni; si spera che con la prospettiva di una buona importazione le famiglie si sviluppino bene.

Così, i primi di giugno, il mio lavoro si concentra sull’allevamento di regine, le future
madri delle mie nuove famiglie. Farsi le regine a km zero permette il mantenimento di una certa biodiversità.

Nel nostro ambiente vivono api che si sono adattate alle caratteristiche tipiche del territorio nel corso di secoli e che quindi dovrebbero aver sviluppato migliori capacità di sopravvivenza.

Il primo passo è individuare l’alveare da cui prelevare le larve. Questa è una scelta che fa mio padre in base alle impressioni su ciascun alveare che ha sviluppato nel tempo controllandone la vitalità, la salute, la produttività.

Le sue sono osservazioni che si sono protratte per diversi anni, in questo modo ha potuto sviluppare parametri valutativi più affidabili. I ceppi scelti, quelli da cui prelevo le larve per gli innesti, sono quelli che rispondono meglio alle esigenze tecniche e produttive della nostra azienda.

I criteri per la scelta sono quelli più ovvi: buona produttività, bassa tendenza a sciamare, poca aggressività, resistenza alle malattie ecc… Noi inoltre cerchiamo, per quanto possibile, di scegliere anche con la volontà di preservare la varietà autoctona del nostro territorio.

Un altro aspetto che valutiamo è la capacità che l’alveare ha di autogestirsi nel tempo e quindi la sua abilità nel saper sostituire la regina in autonomia, di volta in volta. Come potete capire non è semplice fare una buona selezione, ci sono molti
parametri da tenere in considerazione. Di certo la si può effettuare solo negli
apiari fissi, che si ha la possibilità di tenere maggiormente sott’occhio. In
questi apiari, infatti, conosciamo la storia delle famiglie una ad una.

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