Hey ho, let’s go! – Benvenuti tra gioie e dolori

di Federica Giglio

Hey ho, let’s go! Hey ho, let’s go!
Hey ho, andiamo! Hey ho, andiamo!
They’re forming in straight line
Si stanno mettendo in riga
They’re going through a tight wind
Stanno andando attraverso un vento difficile

La cantavano i Ramones, 40 anni fa; queste prime righe mi ricordano le nostre api a marzo, pronte alla battaglia, non sempre facile da superare.

I mesi passati si posson definire preparatori, qualcuno ha studiato, pochi fortunati si sono riposati, altri hanno svolto un secondo lavoro.

Lo scorso mese abbiamo aperto gli alveari con timidezza, ora è tempo di aprire le danze. Gli alveari si aprono più facilmente perché le temperature superano i 12 °C,
bisogna comunque operare nelle ore più calde.

Può succedere che in questo periodo ci siano famiglie deboli o addirittura morte.
Le prime 2 cose da controllare sono:

  • quantità di api, una famiglia media dovrebbe coprire circa 5 telai,
  • quantità e qualità della covata, se è disomogenea, probabilmente la
    regina è inefficiente o vecchia, portando a un rapido indebolimento
    della famiglia.

Nel caso di alveare debole, si dovrà procedere con il restringere la famiglia o inserire alcuni favi con api e/o scorte prelevati da famiglie molto forti. Quando si fanno scambi di favi tra un alveare e lʼaltro, bisogna sempre accertarsi che non siano presenti malattie (peste, nosema, ecc…), altrimenti
si rischia di contagiare un alveare sano.

Se invece ci sono diversi alveari con poche scorte, si può intervenire
facendo una nutrizione, solo se le temperature si sono alzate (maggiori
di 12 °C), si può iniziare ad utilizzare lo sciroppo, in quanto è meglio
somministrarlo quando le api hanno la possibilità di deumidificarlo e di
uscire per defecare.

Oltre ad aiutare a rinforzare gli alveari, dare un aiuto nutrizionale in questo
periodo può stimolare la produzione di covata.

Per quanto riguarda lʼacqua, è il momento di iniziare a controllare e pulire le vasche che si mettono a ridosso dellʼapiario, soprattutto se non ci sono fonti di abbeveraggio sane nelle vicinanze.

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