L’11 dicembre 2020 è stato pubblicato, in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, il Reg. (UE) 2020/2040 che modifica il Reg. (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di alcaloidi pirrolizidinici in alcuni prodotti alimentari.
Fin da inizio ‘900 era nota l’esistenza di molecole con proprietà tossiche prodotte da
alcune piante come il Senecio, che potevano causare danni epatici al bestiame o contaminare alimenti di origine vegetale, comportando nei consumatori danni al fegato. Una valutazione sulla tossicità degli alcaloidi pirrolizidinici (AP) è stata effettuata nel 1989 dall’International Programme on Chemical Safety (IPCS), dove è stato affermato che consumare alimenti o mangimi contaminati da piante produttrici di AP o usare le stesse a scopo medicinale, poteva portare a patologie a carattere acuto o cronico (Wiedenfeld H. e Edgar J., 2011). Da quel momento l’attenzione della comunità scientifica si è focalizzata su questa classe di contaminanti insidiosi, gli AP ed i loro N-ossidi (APNO). Gli AP sono tossine naturali sintetizzate da una grande varietà di specie di piante (circa 6000) come difesa contro
insetti fitofagi ed erbivori. Si ritiene che questi alcaloidi costituiscano una nutrita classe (circa 660) di tossine naturali dannose sia per gli animali che per l’uomo e sono presenti in natura non solo come basi terziarie (dette anche basi libere), ma anche in forma di N-ossidi (APNO). Questi ultimi spesso sono predominanti rispetto ai primi.
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