I pesticidi sono pericolosi per le api? Non ci sono dubbi, lo sono.
Ma quanto sono pericolosi? I dubbi, per la risposta a questa domanda, invece fioccano: per gli apicoltori sono molto pericolosi e lo sono sempre; per gli agricoltori sono poco più pericolosi dell’acqua sorgiva, quasi sempre; per le istituzioni la
loro pericolosità dipende dalla dose che le api incontrano effettivamente nell’ambiente.
Anche se la posizione delle istituzioni sembra essere la più sensata e oggettiva in realtà i dati sull’effettiva pericolosità dei pesticidi sono demandati alle case farmaceutiche, a cui spetta l’onere di dimostrare che i loro prodotti siano compatibili con l’ambiente e la biodiversità.
I dati di tossicità, su cui le istituzioni valutano l’impatto dei pesticidi sulla salute delle api, sono perciò prodotti dalle stesse casa farmaceutiche che hanno un interesse diretto alla massima diffusione dei fitofarmaci.
Le dinamiche di mercato possono davvero essere considerate estranee allo strumento di valutazione del rischio?
Impossibile rispondere a questa domanda senza finire nelle congetture ma tutto il sistema sembra costruito in modo che la pericolosità dei pesticidi dipenda esclusivamente dall’occhio di chi giudica: gli apicoltori li giudicano pericolosi perché vedono la sofferenza delle api mentre istituzioni e agricoltori li giudicano non pericolosi in quanto considerano le indicazioni d’uso impresse sull’etichetta assolutamente sicure.
Chi ha ragione? Ha ragione chi vede il reale danno in campo o chi il danno lo minimizza perché l’etichetta è più affidabile e probante della sensibilità dell’apicoltore?
Se ti è piaciuta l’anteprima dell’articolo, abbonati per ricevere l’apis a casa!