A caccia di… gruppi d’assaggio! – Ambasciatori dei mieli

di Emily Mallaby

I Gruppi di Assaggio di Miele sono presenti su tutto il territorio nazionale, nascono e si diffondono come piante spontanee, spesso in ambienti urbani, su terreni fertili e curiosi. Con sviluppo e visibilità diversa, a portamento sia arboreo che erbaceo, comprendono molte specie e sanno adattarsi al territorio in cui si trovano, presentando spesso caratteristiche diverse; se coltivati sono generalmente perenni. Possono fiorire tutto l’anno, specie in occasione dei concorsi. Riescono ad essere localmente importanti grazie al potenziale mellifago, molto buono. Ma dove e come trovarli?

Se l’analisi sensoriale è la scienza adottata per valutare gli attributi organolettici di un prodotto mediante i sensi (definizione ISO 5492), in accezione moderna, come vera e propria disciplina scientifica è formata da principi, tecniche e metodologie. In un panel test si lavora singolarmente e in modo indipendente, ognuno con le proprie competenze, background, dotazioni, ma con l’obiettivo di arrivare ad un risultato di gruppo che sia invece il più possibile oggettivo, rappresentativo e condiviso. Si fa uso della statistica e della legge dei grandi numeri, c’è bisogno di molti assaggiatori perché il giudizio possa avere un valore e riesca a rappresentare la qualità di un prodotto indipendentemente dal giudizio del singolo. Come accade nella magia di un alveare dove il risultato è unico e il successo è di tutti, ma l’eterogeneità, le differenze e la specializzazione sono elementi fondamentali.

Facendo un passo indietro e tornando al singolo assaggiatore, nel nostro caso di miele naturalmente, non solo lui serve al gruppo ma è il gruppo ad
essere una sua necessità. Quasi tutti gli assaggiatori e certamente i più appassionati sentono la voglia e l’esigenza di continuare a cercare, guardare, annusare e mangiare miele. Raggiunto il traguardo, quando il miele incontra la bocca, l’assaggiatore non può prescindere dall’analisi sen-
soriale: sentire, analizzare, descrivere, farsi un’opinione critica e confrontare il prodotto che ha davanti. Come abbiamo imparato a fare ai corsi, alle degustazioni, ai concorsi, agli aggiornamenti, il bisogno diventa a quel punto quello di parlare di miele.

Ed è qui che le nostre golose riflessioni si infrangono e ci guardiamo attorno smarriti: abbiamo bisogno di condividere, confrontare… ma con chi confrontarci?!

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