Il progetto BEE-RER dell’Università di Bologna per l’apicoltura della Regione Emilia Romagna (e non solo) – Novità dalla ricerca

di Luca Fontanesi

La definizione di genomica ci permette di spiegare meglio le sue potenzialità: la genomica è la disciplina che si occupa dello studio, della funzione e della sequenza del genoma di tutte le specie; il genoma rappresenta tutta l’informazione genetica che è contenuta nel DNA. BEE-RER sfrutta l’analisi del DNA del miele per ottenere informazioni su tutti gli organismi che a vario titolo sono intervenuti nel processo di produzione, dal fiore alla tavola

Il progetto di ricerca BEE-RER, che ha come titolo completo “L’analisi del DNA ambientale del miele e di contaminanti per la valorizzazione e la difesa delle produzioni apistiche e per il monitoraggio degli aggressori dell’alveare in Emilia-Romagna” (https://site.unibo.it/bee-rer/it) è un progetto coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna (https://distal.unibo.it/it) e finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito della Misura F – OCM Apicoltura 2019/2020. Il Progetto ha diversi obiettivi che sono affrontati utilizzando gli strumenti della genomica, associati a diverse altre tipologie di indagine.

L’utilizzo della genomica in apicoltura, per coprire diversi ambiti di studio, è un aspetto particolarmente innovativo, che può permettere di rispondere in modo nuovo alle sfide che l’apicoltura deve affrontare. Gli strumenti della genomica che sono utilizzati da BEE-RER sono quelli del sequenziamento del DNA di nuova generazione, con le così dette tecniche di Next Generation Sequencing, della bioinformatica per l’analisi dei dati di sequenziamento del DNA e dell’amplificazione del DNA in real time.
BEE-RER sfrutta l’analisi del DNA del miele per ottenere informazioni su
tutti gli organismi che sono venuti a contatto con il miele o che hanno contribuito alla sua produzione. Infatti, nel suo percorso di formazione e produzione, il miele “incontra” un elevato numero di diversi organismi che vanno dall’ape che lo ha prodotto, alle piante da cui deriva il nettare utilizzato dalle api, alla melata prodotta da diversi insetti e ai numerosissimi microorganismi che si trovano nell’alveare. E questo è solo un primo parziale elenco degli organismi che interagiscono e contribuiscono alla produzione di questo prodotto dell’alveare.

Tutti questi organismi lasciano una loro traccia nel miele, una traccia a
base di DNA. Il miele, infatti non ha un suo specifico DNA ma possiede il
DNA dei vari organismi che hanno contribuito, nei vari passaggi, alla
sua produzione o che lo hanno solo “toccato”.

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