Alla ricerca dell’ape delle meraviglie – prima parte – Selezione e riproduzione

di M.E.A. McNeil – Traduzione di Chiara Concari

Da Padre Adam al VSH

“Giudicare e selezionare, è essenzialmente un dono.”

Padre Adam

“Hanno appena iniziato a produrre la loro super-ape,” annuncia un ritaglio di giornale datato 1939-40 dal laboratorio di ricerca in apicoltura dell’USDA di Baton Rouge, in Louisiana. Oggi, con ottant’anni di esperienza, il laboratorio sta ancora lavorando al progetto, anche se con minori ambizioni. La prima parte di questo articolo fornisce una panoramica sui progetti di selezione avvenuti al suo interno e non solo.

La natura ha selezionato le api per oltre 250 milioni di anni. L’uomo ha sicuramente
aumentato la pressione evolutiva eliminando le colonie per cattivo comportamento,
dell’uomo e delle api, ma gli esseri umani sono entrati in gioco sul serio solo di recente. La natura seleziona per la propria sopravvivenza, il che si traduce in una notevole variabilità all’interno delle sottospecie, come per le caucasiche o le ligustiche. L’uomo ha sempre avuto la tendenza a selezionare specifiche caratteristiche, come dimostrano circa 10mila anni di allevamento animale, dai cani siberiani agli animali specifici per il trasporto, la carne o il latte. Ma gli esseri umani non avevano ancora selezionato con successo le api.


Fino al secolo scorso.

Perché le api no? Perché la riproduzione delle api era un mistero avvolto dall’incredulità. Poteva nascere una regina da un uovo di operaia? Impossibile.
Una volta osservato, ci vollero comunque secoli per accettarne l’evidenza.
Gregor Mendel inizia a svelare le regole dell’ereditarietà grazie al suo lavoro con i piselli dolci, ma fallisce nell’allevare le api perché non sa che le regine volano fuori dall’alveare per accoppiarsi con i fuchi di un’altra colonia.

Più o meno quando le basi della riproduzione delle api iniziano a essere note, l’arnia a telaio mobile di Langstroth nel 1852 dà agli apicoltori la possibilità di manipolare la colonia e avere quindi accesso alla regina.

“Cattiva”: da sempre l’aggettivo più utilizzato negli USA per descrivere l’ape europea Apis mellifera mellifera. La possibilità di sostituirla con la mansueta ape italiana, l’Apis mellifera ligustica, alimenta l’interesse per l’allevamento delle regine, e molte altre sottospecie vengono importate dall’Europa e dal Nord Africa. Ingegnosi sistemi
di traslarvo, come quello di G. M. Doolittle, incoraggiano l’allevamento delle api regine. Controllare la parte maschile era tutta un’altra cosa. Innumerevoli tentativi sono stati registrati tra il 1860 e il 1940 per indurre regine e fuchi ad accoppiarsi in tutti i modi in aree confinate, dai vasi di vetro alle serre. Se qualche successo è mai stato ottenuto, nessuno è stato verificato o ripetuto.

LA SELEZIONE
Gli apicoltori, tuttavia, hanno a lungo selezionato i propri ceppi in base al comportamento e al colore. Eric Mussen, apicoltore emerito della UC Devis,
descrive un’asta di regine vicino a Chico, California, nel 1976.

Se ti è piaciuta la lettura di questa anteprima, abbonati per ricevere l’apis a casa!