La scorsa primavera qualcuno mi domandò se il lockdown in corso stesse avendo ripercussioni sul mondo dell’apicoltura. Dopo un attimo di silenzio, risposi che per gli apicoltori l’unica differenza percepibile rispetto a prima fosse il fatto che non potevano bersi il caffè al bar durante lo spostamento tra un apiario e l’altro. Questo perché la nostra categoria ha patito molto meno di altre le restrizioni imposte per il controllo della pandemia e, non ultimo, perché gli apicoltori di norma soffrono meno di altri la limitazione alla socialità. La risposta più comune dei colleghi coi quali si discutevano fosche ipotesi di chiusura era: “Basta che mi facciano andare dalle api…”.
Eppure, nel nostro piccolo, anche noi abbiamo perso qualcosa per strada: i convegni e le fiere sono i nostri personali momenti di interazione. Quelli in cui si incontrano colleghi e amici che non si vedono dalla stagione precedente, in cui ci si siede intorno ad un tavolo per lunghi e animati confronti, in cui si pianificano lavori e si stringono accordi e durante i quali, altrettanto importante, si cresce e si impara assieme. Certo, sembra ben poco in confronto ai sacrifici che hanno dovuto (e devono) sopportare altre categorie professionali.
Con il consueto spirito di adattamento, anche gli apicoltori si sono quindi dovuti adeguare alle nuove forme comunicative dell’era Covid approcciandosi a quello che, per molti di noi, è sempre stato un elemento da guardare con una certa diffidenza: la tecnologia. E così, il 20 febbraio si è svolto su piattaforma Zoom il webinar di Aissa, a recupero della giornata di studio che si sarebbe dovuta tenere in presenza a
marzo 2020 e annullata a causa dell’emergenza pandemia. Proprio alla mancata giornata incentrata sui progetti di Arista Bee Research e sulla lotta alla varroa ha fatto cenno il presidente dell’Associazione Italiana per la Selezione e la Salvaguardia di Apis mellifera – Aissa -, Elio Bonfanti, nel suo intervento introduttivo. Al rammarico per l’impossibilità di incontrarsi ha però fatto da contraltare la soddisfazione di constatare una crescita del numero dei soci che ha ormai abbondantemente superato le cento unità.
Il presidente Bonfanti ha ribadito il focus sulla selezione e l’aumento delle competenze individuali e quali sono state le iniziative finora attuate: dai corsi base di allevamento organizzati in partenariato con le associazioni apistiche, al corso base, avanzato ed intensivo di inseminazione strumentale presso aziende socie di Aissa che hanno messo a disposizione le loro competenze. Inoltre, è stata presentata l’ADA sarda di S. Pietro per la selezione della ligustica e quella organizzata sull’isola di Ponza, oltre ai progetti individuali come quello sull’isola di Giannutri. Nonostante le difficoltà organizzative, il presidente Bonfanti ha parlato delle prospettive per il 2021, che comprendono l’assunzione di tecnici debitamente formati, un programma di formazione di alto livello, giornate di studio e, compatibilmente con l’emergenza in corso, stage in aziende aderenti all’associazione.
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