Da ragazzo volevo chiamarmi “El Guerrillero”, i miei amici mi chiamano “Non C’è Tempo”, gli irrispettosi colleghi sgomitanti mi chiamano “Il Muto”, perché con loro di api non parlo.
A metà giornata sono ancora più scoraggiato di quando mi sono svegliato.
E già stamattina era partita male, avevo fatto fatica ad alzarmi.
Da quando faccio l’apicoltore è la prima volta che non ho voglia di alzarmi.
Era successo quando andavo a scuola e quando facevo l’impiegato. Ma da
quando faccio l’apicoltore non era mai capitato che il pensiero di lavorare
per la mia azienda non mi facesse saltare in piedi al suono della sveglia.
Anche se stanco o stanchissimo come nel terrificante momento degli spostamenti in montagna.
Ho problemi di liquidità, dovuti alle mancate produzioni e ai lunghi tempi
di pagamento dei grossisti. E anche alle maggiori spese per nutrire.
Sono scoraggiato, depresso da questi anni di melari che rimangono vuoti,
vuoti dopo molto lavoro. Li carico sul camion, li lego, li scarico,
li metto sugli alveari. Porto comunque i secondi dato che “Non C’è Tempo” da perdere perché ho letto una previsione e dà bel tempo. Poi al massimo le api mi sporcano il primo melario con un po’ di miele, e mi sporcano il secondo, quindi soffio, ricarico, rilego, riscarico, asciugo…
Sono stanco di smielare melari appena sporcati, sono stanco di ricavare
solo 7 o 8 kili da due melari. Sono stanco anche della fatica di alzare i melari per togliere le celle, certo questo lo devo fare comunque,
la sciamatura la devo controllare per forza, ma quanta amarezza nel vedere
i melari vuoti.
Poi non sopporto più le faide tra i colleghi, i pettegolezzi dei colleghi contro i colleghi, le diffamazioni dei colleghi contro gli altri colleghi.
Non riesco a controllare la rabbia quando sento in televisione l’esperto
che dice che il clima non sta cambiando, vorrei andarlo a prendere nel suo studio dotato di climatizzatore e portarlo al mio bosco infangato per fargli
toccare i fiori gelati delle acacie. Vorrei andarlo a prendere nel suo studio dotato di climatizzatore e portarlo sul prato di mio padre per fargli toccare gli steli senza fiori seccati dalla siccità.
Vorrei anche andare nel televisore e sabotarlo da dentro, per romperlo di
nascosto, in modo che mia moglie non mi costringa più a vedere tutti quegli
opinionisti che si urlano addosso. Ma sono troppo scoraggiato per sabotarlo,
quindi non guardo più la televisione ma ascolto la radio, sia in camion che la sera in magazzino dove vado per non stare con la televisione e con mia moglie. In radio urlano di meno, riesco ad ascoltare, prima ero sul camion e alla radio un esperto ha detto che le aziende per salvarsi devono Differenziare l’offerta. Differenziare l’offerta…, ci ho pensato
un po’…
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