La genetica dell’ape e l’ambiente possono influire sulle comunità microbiche attive nell’intestino delle api? – Novità dalla ricerca

di Simone Cutajar, David Mifsud (Università di Malta)
Daniele Alberoni, Diana Di Gioia (Università di Bologna)

Nel numero di l’apis 3/2022 è stato pubblicato un articolo sull’importanza dei microrganismi, anche per la vita dell’ape.

In tale articolo sono state affrontate importanti tematiche come la diversità microbica e la sua funzionalità, e si è detto che la maggior parte dei microrganismi è utile per noi e per gli ecosistemi. Sono infatti pochissimi i microrganismi patogeni,
tutti gli altri svolgono funzioni rilevanti per l’ecosistema, per l’ape e per noi.

L’importanza delle comunità microbiche in qualsiasi ecosistema e la specializzazione
dei microrganismi che si sviluppano in specifiche nicchie ecologiche sono da alcuni anni argomento di grande interesse per la comunità scientifica.

Molti microrganismi sono così specializzati che, se sottratti alla propria nicchia, muoiono velocemente.

Per questo motivo è quasi impossibile trovare alcuni microrganismi tipici dell’intestino dell’ape (o degli apoidei), al di fuori del loro intestino o dagli ambienti che le api visitano ad esempio i fiori).

La specializzazione appena descritta è così importante e impattante, che recentemente alcuni gruppi di ricerca in vari Paesi hanno cominciato a studiare l’interazione del genotipo e dell’ambiente (abbreviato: genotipo
× ambiente) sulle comunità microbiche.

In alcuni settori, come le piante di interesse agrario (grano, orzo, mais), l’impatto del genotipo × ambiente è studiato da anni, con risultati straordinari.

Ora sappiamo, per esempio, che le diverse varietà di grano sviluppano un microbiota specifico che differisce tra le diverse varietà, anche nello stesso
suolo.

La determinazione del genotipo × ambiente nelle api è invece un filone
di ricerca notevolmente più difficile da perseguire.

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