La varroa, quella grande autostoppista – Quattro capriole di fumo

di Valentina Larcinese

La varroa è presente in Europa e America da almeno 40 anni e da brava globetrotter ha raggiunto quasi ogni angolo della terra o, meglio, ogni angolo in cui vive l’ape mellifera

L’identikit che se ne può fare è:

  • come le api, la varroa rientra nella classe degli artropodi e pertanto ha un esoscheletro e un numero pari di appendici ben attrezzate: è dotata di 8 zampe, 6 delle quali terminano con piccolissime ventose che vengono utilizzate per attaccarsi alle api e due sono utili per alimentarsi perché fornite di strutture simili a pinze.
  • Mentre le api fanno parte degli insetti e in particolare degli imenotteri, la varroa fa parte dei chelicerati e in particolare degli aracnidi. Per queste differenze le api hanno il corpo diviso in testa, torace e addome e le varroe in gnatosoma (per semplicità la testa) e idiosoma cioè il resto del corpo.
  • Presenta dimorfismo sessuale: se è di colore rossastro/marrone allora è un individuo femmina, se è di colore biancastro è maschio. La femmina sovrasta per dimensioni i maschi. Alle volte, però, si possono confondere i maschi con le femmine che si trovano nello stadio di protoninfa o deutoroninfa, cioè in stadi precedenti all’acaro adulto, in cui hanno una colorazione chiara.
  • Non è in grado di sintetizzare ormoni.
  • Ha una digestione extraorale.
  • È cieca, ma percepisce perfettamente gli odori.
  • Aspettativa di vita: circa 60 giorni ma alcuni studi affermano che possa vivere fino a 5 mesi. Dato più che plausibile: probabilmente la varroa è in grado di sfruttare tutti i comfort del glomere invernale!

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