Come ogni anno, da sei anni a questa parte, proponiamo un appuntamento fisso ai lettori per fornire gli aggiornamenti relativi al progetto associativo di biomonitoraggio ambientale con le api messo in campo da Aspromiele.
Il 2022 ha rappresentato un anno di novità e di evoluzioni del progetto per cui, oltre alle consuete tecniche di campionamento già descritte negli anni precedenti, sono state messe in atto nuove metodologie di rilievo e di interpretazione dei dati, per approfondire e capire meglio lʼinterazione tra le api, lʼambiente e i principi attivi con cui gli insetti possono entrare in contatto.
In particolare è stato applicato un protocollo sperimentale messo a punto con lʼUniversità di Torino (Agraria e Veterinaria) che prevede, oltre al normale campionamento, anche un prelievo di polline da trappola e lʼinstallazione di matrici passive inserite nellʼalveare, chiamate api-strips (vedi dossier “Quello che lʼetichetta non dice” allegato a lʼapis 3/2022).
Il protocollo sperimentale ha previsto tre rilievi, effettuati nei periodi di maggiore importazione. Polline, pan dʼapi e api-strips rappresentano rispettivamente ciò che lʼape raccoglie nel giro di pochi giorni sul territorio (polline da trappola), ciò di cui si nutre (pane dʼapi) e ciò che porta con il suo corpo allʼinterno dellʼalveare (api-strips).
Lʼobiettivo era quello di monitorare le principali vie dʼaccesso dei pesticidi nellʼalveare in modo da avere un quadro il più completo possibile del “profilo
fitofarmaceutico” degli ambienti in cui sono collocate le centraline.
Lʼimpiego di 3 matrici ha inoltre permesso di monitorare lʼambiente non solo dal punto di vista dello spazio (quello perlustrato dalle api) ma anche del tempo: il polline è stato infatti raccolto dalle trappole nellʼarco di 10 giorni e le apistrips
sono state posizionate, per gli stessi 10 giorni, al centro del nido.
Il polline da trappola e le matrici passive sono state quindi in grado di “coprire” il periodo antecedente il campionamento di pane dʼapi (raccolto il decimo giorno) e allʼeffettuazione degli altri rilievi di routine, fornendo al biomonitoraggio 2022 una copertura temporale significativa, soprattutto sul singolo mese, molto più articolata rispetto al dato puntuale ricavabile dalle stagioni precedenti.
In altre parole nel 2022 si è cercato di rappresentare meglio lʼambiente sfruttando la dimensione temporale dei fenomeni di contaminazione.
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