
Ospite alle Giornate di Studio dell’Anercea di Vogüé, il dottor Ramsey ha brillantemente illustrato tematiche note e meno note su Varroa destructor. Senza tralasciare che all’orizzonte si profila una nuova minaccia, potenzialmente più pericolosa
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.
Sun Tzu, L’arte della guerra
Se conosci te stesso ma non il nemico,
le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali.
Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso,
soccomberai in ogni battaglia”
Varroa: conosciamo davvero il nemico?
“Senza ali, senza occhi e incapaci di spostarsi tra alveari ben distanziati tra di loro”¹. Eppure, Varroa destructor è ancora considerata una delle principali cause della perdita di alveari².
Dal momento del suo ’sbarco’ in Europa e negli Stati Uniti ha portato in poco tempo a una strage di alveari gestiti e alla pressoché totale scomparsa degli sciami selvatici. La “conosciamo” da 40 anni, ma sappiamo davvero tutti i suoi segreti? A quanto pare, no. E come si fa a lottare contro un nemico semisconosciuto? È come essere su un ring di boxe con una benda sugli occhi.
Sai che i colpi arriveranno, ma non sai da dove e soprattutto come pararli.
A svelarci buona parte del mistero ci ha pensato Samuel Ramsey³, giovane ricercatore americano dell’Università del Maryland, invitato alle Giornate di Studio dell’Anercea, l’Associazione nazionale francese di allevatori e selezionatori di api regine⁴, svoltesi il 17 e 18 novembre 2021 a Vogüé, in Ardèche (regione Alvernia-Rodano-Alpi).
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