Situazione del mercato internazionale del miele – Mercato mondiale del miele

di Etienne Bruneau

Riteniamo utile e importante divulgare questa approfondita analisi, di settembre 2021, su andamento e sviluppi del mercato mondiale del miele. L’accurata disamina di E. Bruneau evidenzia, tra l’altro, la crescente rilevanza d’attività dei gruppi economici ucraino/europei d̓’̓importazione nella Ue di mieli di più che dubbia origine e qualità. L’invasione russa e la guerra in Ucraina, così come le sanzioni occidentali, condizionano e determinano decisamente l’evoluzione dell’insieme di tutti gli scambi commerciali e pesantemente lo stesso mercato globale del miele. Da questa analisi, così come dai nuovi dati produttivi 2022, bisognerà partire per cogliere e monitorare opportunamente le evoluzioni.

Da diversi anni il mercato del miele offre prezzi che non corrispondono alla realtà sul campo. Un’analisi del commercio del miele a livello globale mette in luce i pochi attori presenti e rivela le incongruenze molto probabilmente legate alle varie truffe presenti sul mercato

La produzione mondiale

L’analisi dei dati FAO sulla produzione di miele in diverse regioni del mondo dagli anni ’60 ci mostra un aumento quasi continuo della produzione nell’Asia orientale.

La produzione si è moltiplicata di 10 volte, mentre nel resto del mondo al massimo di 3. Questo fenomeno è spiegabile solo con lo sviluppo dell’apicoltura con Apis mellifera e con lo sviluppo di metodi di produzione basati sulla raccolta di mieli non maturi. La definizione cinese di miele consente questa pratica, che non è invece consentita dal CODEX e dalla nostra Direttiva Miele.

È chiaro che la Cina è diventata il principale produttore mondiale all’inizio degli anni ’80 e da allora ha solo rafforzato la sua posizione di primo produttore mondiale con – a oggi – quasi un quarto della produzione mondiale e quasi 500.000 tonnellate prodotte.

L’Ue è al secondo posto con la metà. L’Ue importa ancora circa il 40% del proprio fabbisogno, il che la rende l’importatore numero 1 a parimerito con gli Stati Uniti, davanti a Gran Bretagna e Giappone. Poiché gli Stati Uniti hanno adottato una legge antidumping, i mieli cinesi d’esportazione si trovano principalmente nella Ue, in Gran Bretagna e in Giappone. Gli americani si sono concentrati su India e Vietnam. I paesi dell’America centrale e meridionale riforniscono principalmente l’Ue e
gli Stati Uniti.

La situazione in Unione Europea

All’interno dell’Ue, il più grande importatore è la Germania con mieli prodotti al di fuori dell’Ue davanti a Polonia, Belgio e Spagna. È anche il più grande importatore di mieli prodotti nell’Ue davanti a Francia, Italia e Grecia. Sulla base della produzione di miele, delle importazioni e delle esportazioni, i paesi europei possono essere classificati in diversi gruppi.

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