Studio del primo nido di Vespa velutina trovato nel torinese – Nemici delle api

di Davide Cuttini, Claudia Roggero, Manuel Roppo Valente, Amanda Dettori, Livilla Maggi, Simone Tosi

Introduzione

1.1 Caratteristiche e ciclo di vita di velutina

La specie aliena “calabrone asiatico a zampe gialle” (Vespa velutina) è una specie che sta generando impatti ambientali e socioeconomici molto rilevanti (Lioy et al. 2022).

In particolare, desta maggiore preoccupazione tra gli apicoltori in quanto è un predatore assiduo di Apis mellifera ed è una delle cause del collasso delle colonie poiché, catturando le bottinatrici, porta ad un aumento del fallimento del loro ritorno all’alveare e la conseguente paralisi del foraggiamento (Laurino et al., 2019).

Gli apiari rappresentano infatti un’enorme fonte di nutrimento concentrato in una piccola area, dove il successo predatorio è elevato (Monceau et al., 2014a).

Sulla base delle conoscenze bibliografiche, ad oggi disponibili, sappiamo che le specie aliene invasive della famiglia dei Vespidae possono essere particolarmente difficili da contenere o eradicare (Beggs et al., 2011).

È dunque di enorme importanza, davanti all’attuale problema, agire tempestivamente con metodologie di monitoraggio e controllo consolidate ed efficaci (Wittenberg e Cock 2001).

1.2 Differenze morfologiche

Le colonie di Vespa velutina sono composte da individui di diversa forma: regina, operaie e maschi (Figura 1) le cui differenze morfologiche riguardano presenza/assenza del pungiglione (femmina/maschio) e la lunghezza delle antenne che nelle femmine sono più sottili e più corte rispetto a quelle dei maschi.

La distinzione tra regine e operaie sterili è più complessa, per l’assenza di differenze morfologiche evidenti.

La valutazione differenziale della massa corporea è limitata dalla variabilità nel corso della stagione e quindi risulta essere poco affidabile. Mentre forma e dimensione delle ali può costituire un indicatore più affidabile, nonostante una leggera sovrapposizione tra regine e operaie (Monceau et al., 2014).

1.3 Ciclo di vita

Secondo quanto riportato da Monceau et al. (2014), le colonie contengono una sola regina che durante la “fase iniziale di sviluppo”, da sola, depone le uova e poi provvede a nutrire le larve che ne derivano. Soprattutto dopo la comparsa delle prime operaie le dimensioni del nido aumentano progressivamente fino alla stagione autunnale e vengono generati in media 6.000 individui.

Durante il periodo autunnale l’attività della colonia si concentra sull’allevamento di regine e maschi. Le regine, dopo la fase di accoppiamento, ricercano ambienti ottimali per la sopravvivenza nella stagione invernale.

Nella primavera successiva le fondatrici fecondate che hanno superato l’inverno danno inizio alla loro nuova colonia (Figura 2).

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