Si sente spesso parlare di apicoltura naturale facendo riferimento, molte volte anche a sproposito, alle ricerche di Thomas Seeley. Ma chi è questo scienziato?
Thomas Seeley è l’ultimo di una serie di studiosi eccezionali che hanno speso parte della loro vita a cercare di comprendere i meccanismi che regolano la vita di un alveare. Era il gennaio del 1946 quando Karl von Frisch scriveva all’amico e collega Otto Koheler le sue “sensazionali scoperte sul linguaggio delle api” concludendo la lettera con la frase: “E se tu ora stai pensando che io sia pazzo, ti stai sbagliando. Ma posso certamente capirlo”.
Solo pochi mesi prima aveva esposto a un convegno la sua ipotesi sulla percezione dei colori e degli odori da parte delle api suscitando ilarità tra quanti pensavano che tali capacità cognitive fossero una prerogativa esclusiva degli esseri umani. Le sue ricerche lo portarono a ricevere nel 1973 il premio Nobel.
I suoi studi vennero in seguito proseguiti da Martin Lindauer, di cui Von Frisch fu supervisore accademico. Lindauer ha contribuito in modo determinante alla ricerca comportamentale e sensoriale delle api. Le sue ricerche hanno chiarito molti aspetti del linguaggio, dell’orientamento delle api bottinatrici rispetto al campo magnetico terrestre e della fisiologia dell’apprendimento. Tra gli altri argomenti, Lindauer ha ulteriormente approfondito gli studi sulle danze e l’uso della luce polarizzata da parte delle api come bussola. Il suo lavoro ha gettato le basi per molti ulteriori studiosi dell’etologia comportamentale delle api, e tra questi troviamo il protagonista del nostro articolo, Thomas Seeley.
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