Virus e virosi: parte 1 – Novità dalla ricerca

di Eleonora Bassi, Giovanni Guido, Massimiliano Gotti e Michele Tagliabue

I virus possono essere presenti in qualunque ape di qualunque alveare ma spesso non è possibile percepire la loro presenza fino a quando non si manifesta una virosi. Col progetto Innov’api (vedi articoli n. 2/2022 e n. 4/2022) sono stati indagati diversi aspetti riguardanti le relazioni tra virus e varroa, mortalità invernale, struttura delle colonie e altri parametri

Tutte le forme viventi del pianeta subiscono lʼinfezione di diversi tipi di virus, gli alveari non fanno eccezione.

Le particelle virali, parassiti obbligati delle cellule dellʼospite dal quale dipendono per la replicazione, sono tra gli organismi più semplici del pianeta, ma possono provocare notevoli problemi agli organismi che li ospitano.

Le loro dimensioni particolarmente ridotte (pochi nanometri) hanno da sempre reso difficile il lavoro dei ricercatori, ma negli ultimi ventʼanni sono stati fatti notevoli passi avanti grazie allʼutilizzo di nuove strumentazioni e delle moderne tecniche di biologia molecolare.

Per questo motivo negli ultimi anni si sono intensificati e approfonditi gli studi realizzati sui virus e gli effetti sugli alveari ma ancora oggi sono ancora molti gli aspetti da indagare per cercare di comprenderne tutte le sfaccettature.

Dal punto di vista dellʼapicoltore, ma non solo, comprendere il rapporto esistente tra virus e alveari è particolarmente complesso. I virus possono essere presenti in qualunque ape di qualunque alveare, ma spesso non è possibile percepire la loro presenza almeno fino a quando i sintomi diventano manifesti.

Inoltre, effettuare delle analisi specifiche non è alla portata di tutti; sono analisi costose, richiedono particolare attenzione nel conservare i campioni, che vanno tenuti in ghiaccio secco o nel freezer a -80 °C dal momento del prelievo fino a quello delle analisi, e spesso interpretare i risultati che si ottengono è praticamente impossibile visto che non esistono in bibliografia (e nemmeno in natura) delle soglie specifiche per ogni tipo di virus, che indichino il livello oltre al quale lʼalveare può andare incontro a problemi.

In estrema sintesi, le api possono essere analiticamente infette ma non manifestare sintomi, apparendo quindi in piena salute anche agli occhi dellʼapicoltore più attento.

Le api infette però, durante le attività che svolgono nella loro breve vita, continuano a trasmettere virus ad api (adulte o larve) sane.

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