Ambiente che vai, molecola che trovi – Api e agricoltura

di Marco Bergero e Luca Bosco

Il progetto di biomonitoraggio ambientale con le api compie quest’anno il suo primo lustro. A un bambino di 5 anni non si chiederebbe mai di dire la sua sui Massimi Sistemi, non avrebbe l’esperienza per pensare ciò che ancora non sa; ma un bambino di 5 anni sa parlare molto bene e sa distinguere benissimo la diversità fra le cose e, anche se a modo suo, sa esprimere le caratteristiche che fanno una differenza.

Così il biomonitoraggio di Aspromiele: pone infinite domande su ciò che ancora non sa, ma è sicuro nel dire che gli ambienti da lui analizzati finora sono diversi.
Non sa dire il perché ma sa comunicarci chiaramente in cosa sono diversi.

Qual è dunque la differenza? Se provassimo a rispondere a questa domanda da adulti andremmo ad inondare il lettore con grafici e ipotesi e non basterebbero le pagine di un articolo. Proviamo allora a fare domande al biomonitoraggio come se le rivolgessimo a un bambino quasi cinquenne.

Quanti ambienti hai monitorato finora?
Sono nato nel 2017 monitorando 2 ambienti nell’astigiano a vocazione agricola prevalentemente estensiva o amatoriale. Nel 2018 sono cresciuto e negli ambienti monitorati sono rientrati anche quelli agricoli intensivi, fruttifero – orticolocerealicolo – viticolo e corilicolo. Nel 2019 è “arrivata” un’altra postazione corilicola e se ne è aggiunta una in zona montana, deputata (almeno nelle intenzioni) a testimone (cioè che per noi non avrebbe dovuto avere, vista la sua posizione, problemi con l’agricoltura). Infine, nel 2020, abbiamo piazzato una postazione in pieno centro urbano a Torino e si sono moltiplicate le collaborazioni con enti sia pubblici sia privati, con il monitoraggio di ambienti simili tra loro, ma a diversa conduzione.

Dunque, per rispondere alla domanda, ho monitorato quasi tutti gli ambienti rappresentativi del territorio piemontese anche se molti restano da esplorare nel dettaglio. Devo però ammettere di aver individuato, con il mio lavoro, un ambiente particolare, trasversale a tutti gli altri, con peculiarità uniche e molto simili, anche in territori molto diversi tra loro, l’ambiente “degli apicoltori”.

Cioè?
L’ambiente scelto dagli apicoltori per sistemare i loro apiari, rappresentato nel mio caso dalle centraline per il monitoraggio gestite direttamente da Aspromiele. È un ambiente apisticamente interessante, questo forse è scontato, ma c’è un altro aspetto che lega tutte queste postazioni: la presenza ridotta di fungicidi e insetticidi. Gli apicoltori, forse facendo tesoro dell’esperienza maturata con gli avvelenamenti del passato, hanno imparato a piazzare le loro postazioni, per raccogliere miele e nel
contempo proteggere le loro api. Peccato che per sfuggire a insetticidi e fungicidi siano finiti in bocca al glifosato.

Se ti è piaciuta la lettura di questa anteprima, abbonati per ricevere l’apis a casa!