I risultati dell’ imponente e vasta indagine di campo realizzata in tre anni con il progetto Innov’api per indagare, comparare in areali diversi con differenziate fonti nettarifere, con diverse ma similari tecniche gestionali e descrivere le dinamiche dei virus e le interazioni con alveari e varroa
Nella prima parte di questo articolo (pubblicato sul n. 3-2023 di l’apis) abbiamo proposto una sintetica descrizione dei cinque principali virus degli alveari, oggetto dell’indagine del progetto Innov’api.
Diamo ora conto dei risultati dell’imponente indagine di campo per raccogliere dati e informazioni sulle virosi negli apiari coinvolti. Durante i 3 anni di studio, infatti, sono stati raccolti e analizzati moltissimi campioni di api (più di 5400) con lo scopo di migliorare le conoscenze relative alla presenza e all’abbondanza dei virus più comuni e di verificare eventuali correlazioni con gli altri parametri indagati, ovvero la quantità di api e covata presente, il livello di infestazione di varroa e la tipologia di
trattamento estivo contro la varroa.
Per restringere il campo e rendere più significative le comparazioni si è scelto di analizzare i virus che, secondo la bibliografia, risultano essere oggi i più ubiquitari e
problematici rispetto agli areali del progetto ovvero:
• il virus delle ali deformi (DWV),
• il virus della paralisi acuta (ABPV),
• il virus della paralisi cronica (CBPV),
• il virus della cella reale nera (BQCV),
• il virus della covata a sacco (SBV).
Le analisi sui tantissimi campioni raccolti ha permesso di individuare e descrivere la presenza e la quantità dei virus indagati, intesi rispettivamente come la prevalenza (numero di alveari infetti rispetto al totale) e la carica virale (analisi quantitativa del numero di copie di molecole di RNA per ape adulta, ovvero la “quantità di virus” presente).
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